Pensieri in libertà

Un post cominciato il 30 novembre, su un aereo diretto a casa, e non ancora terminato…

———————————————

Please understand, Your Excellency, that India is two countries in one: an India of Light and an India of Darkness.” (Aravind Adiga, The White Tiger)

——————————-

Elenco delle cose che non mi sarei aspettata prima di partire

  1. Che uno scialle donatomi da un vescovo sarebbe diventato il mio inseparabile – quanto indispensabile – compagno di viaggio

  2. Che avrei deciso di dedicare la mia tesi a tre suore

  3. Che avrei trovato la forza di arginare l’esuberanza di una bambina-scimmia e la proverbiale invasività degli autisti di risciò, con risultati abbastanza convincenti

  4. Che Charlie non sarebbe deceduto (ormai è ufficiale!), nonostante la cucina piccanterrima dell’Andhra e l’incredibile carica batterica tutt’intorno a noi

  5. Che alla fine Indian Railways si sarebbe rivelata migliore di Trenitalia: se non altro perchè loro i treni notturni ce li hanno ancora! – Addio, Treno del Sole…

  6. Che alla stazione di Khammam, scendendo dal treno dopo un lungo viaggio, avrei provato la sensazione dolce e rassicurante di essere tornata a casa

    ——————————————

Sogni grandiosi

Spesso l’abitudine, la routine, la pigrizia e la paura possono avere un effetto anestetizzante. E allora ridimensioni i sogni e i progetti, pensando che siano troppo ambiziosi, utopici, e convincendoti di non esserne all’altezza. Oppure li metti da parte, rimandandoli all’infinito, a quando avrai tempo, a quando sarai “pronto”. E poi non hai mai tempo e “pronto” non lo diventi mai. Oppure, più semplicemente, li dimentichi. Come se calasse la nebbia.

Ecco, certi incontri hanno la dirompente potenzialità di squarciare questa nebbia. Possono scuoterti e lasciarti attonito di fronte alla dimostrazione che non è vero, non è vero che non si può fare. O meglio, magari poi non funziona, magari non è come l’avevi immaginato. Ma almeno provare, quello sta a te. E non è detto che il momento migliore per farlo sia domani.

Quando succede, capisci che non è più tempo di ridimensionare, mettere da parte, rimandare, dimenticare. Che il viaggio che sognavi, e a cui poi non hai più pensato, vale la pena di farlo, o almeno di prenderlo seriamente in considerazione. Che affrontare un proprio blocco mentale può risultare più semplice e naturale del previsto. Che mettersi in gioco attivamente, andando oltre lo stadio dei buoni propositi, è possibile, basta impegnarcisi un po’. E di certo non si cambia il mondo da soli nel giro di un mese, e magari neanche nel corso di una vita, ma questa non è una buona ragione per non fare nulla e rinunciare anche a quel piccolo impatto che si potrebbe avere.

A Khammam, a Bonakal, a Warangal, ho conosciuto persone straordinarie; non cambieranno il mondo, ma sono sicura che senza di loro quell’angolo di mondo sarebbe un po’ peggiore.

Bisognerebbe fare sogni grandiosi, oltre la noia e le nevrosi”…

Certi incontri, dicevo, sono disarmanti: ti spogliano di tutte le tue scuse e ti impediscono, almeno per un attimo, di continuare a giustificare la mediocrità.

…To be continued…

2 pensieri su “Pensieri in libertà

Lascia un commento